Grande festa, nella frazione di Codemondo (RE) per i cinquant’anni de La Collina, storica cooperativa agricola a forte vocazione sociale.
Nata nel 1975 da una “famiglia allargata” composta da 13 persone, di cui 12 ragazzi ed un sacerdote (don Lorenzo Braglia), andata ad abitare in una stessa casa per coltivare terreni e realizzare opere sociali.
Proprio qui, dunque, si è unito il lavoro comune all’accoglienza del disagio sociale (e della tossicodipendenza, in particolare), generando altre due cooperative: La Quercia e La Vigna, che si sono aggregate recentemente.
Il legame con la natura, sottolineato da questi nomi, è via via emerso in modo prepotente attraverso la realizzazione di produzioni agricole improntate a metodi biologici e biodinamici.
“L’agricoltura biologica/biodinamica – sottolinea la cooperativa - oggi rappresenta un modello valido per la salvaguardia dell’ambiente, perché si pone come obiettivo non solo “quanto” si produce ma “come”, mantenendo un’economia efficiente e garantendo un futuro alla terra, perché considera la fertilità del suolo, la biodiversità un “bene comune” da restituire con un valore aggiunto, garantendone il mantenimento e la rigenerazione; al tempo stesso costituisce un’opportunità di sviluppo imprenditoriale anche per le piccole aziende che al loro interno hanno sviluppato una forte biodiversità”.
In 50 anni La Collina ha accolto 270 persone in quella dimensione familiare che ancora la caratterizza e ne fa un punto di riferimento per il territorio.
Centinaia di persone (e tra queste il presidente di Confcooperative Terre d’Emilia, Matteo Caramaschi) sono intervenute alla grande festa organizzata per celebrare il cinquantesimo di fondazione, e saranno decine di migliaia quelle che il 20 e 21 giugno, in occasione del concerto di Luciano Ligabue alla Rcf Arena di Reggio Emilia, potranno partecipare alla lotteria che metterà in palio una serie di oggetti della rockstar e il cui ricavato andrà proprio a favore de La Collina.
UN FILM DEL REGISTA SCILLITANI
Nell’ambito degli appuntamenti organizzati in occasione dei cinquant’anni della Cooperativa, al Cinema Rosebud di Reggio Emilia è stato proiettato in prima visione assoluta “Figli di tutti, figli di nessuno”, il film per la regia di Alessandro Scillitani che ripercorre i cinquant’anni della Cooperativa e della sua famiglia allargata.
Il film raccoglie testimonianze vive e spontanee della famiglia della Collina e, attraverso il dialogo tra i “fondatori” e i “figli”, restituisce un racconto corale fatto di aneddoti, ricordi e riflessioni che attraversano più generazioni. Un mosaico di voci che dà forma all’identità collettiva di una realtà unica, radicata nel territorio ma con uno sguardo aperto al mondo.
“Ho raccolto la storia della famiglia durante la preparazione di un pranzo. Lo stare tutti a tavola assieme, nell’autenticità di un momento condiviso, rappresenta il modo migliore per raccontare questa vicenda meravigliosa, nella sua straordinaria semplicità e leggerezza”, spiega il regista Alessandro Scillitani.
“Si tratta”, prosegue, “di raccontare un grande esempio di umanità, socialità e rispetto per la Terra. La famiglia non è solo quella in cui nasciamo, può essere una scelta, uno stile di vita”.
La scelta del biodinamico
Inizialmente, l’attività agricola della Collina è di tipo tradizionale e si concentra su vite, foraggi, cereali e allevamenti di bovini e suini. Successivamente, la coltivazione viene estesa anche agli ortaggi, venduti direttamente in Azienda.
Dopo alcuni anni, la filosofia di vita del gruppo fondatore si scontra con il metodo agricolo convenzionale, basato sull’impiego di pesticidi chimici, responsabili dell’inquinamento con negative ripercussioni su tutta la comunità.
Nel 1985, quindi, si decide di adottare il metodo dell’agricoltura biologica nelle coltivazioni e nell’allevamento. L’interesse per il rispetto della natura e della Terra porta la Cooperativa ad approfondire la conoscenza del metodo di agricoltura biodinamica concepito negli anni ‘20 da Rudolf Steiner, fondatore della scienza antroposofica.
Questo metodo, nel 1996, verrà applicato a tutta l’Azienda. L’approccio biodinamico, che si basa sui principi di salvaguardia dell’ambiente e benessere dell’uomo, considera la fertilità del suolo, la biodiversità e l’ambiente beni comuni da restituire con un valore aggiunto alle generazioni future.
Il film
Il film di Scillitani racconta la storia della Cooperativa attingendo al prezioso materiale video e fotografico di repertorio e ai filmati raccolti da Vittorio Gazzotti e Paolo Burani.
Nel film sono inoltre presenti diverse interviste e contributi (Don Lorenzo Braglia, Marta Iotti, Carla Arleoni, Dirce Maria Jardim, Ideo Cerlini, Franco Ferrari, Giovanni Ongaro, Magda Gabbi, Avelino Ferretti, Luciana Bertocchi, Enea Burani, Carmen Venturelli, Giorgio Prandini, Paola Lomastro Fontanesi, Gianni Benassi, Don Luigi Ciotti, Ivano Piccinini, Goran Iotti, Marco Prandini, Paolo Burani, Andrea Ferretti, Luca Prandini, Ciro Ferretti, Renzo Tozzi, Elena Burani, Monica Prandini, Andrea Iotti Simonini).