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ALL'ISTITUTO CAVAZZA SI CONCLUDE "AUTONOMIE POSSIBILI": COMPETENZE PER GESTIRE LA DISABILITÀ COMPLESSA

Corso promosso dal Movimento Apostolico Ciechi con Irecoop e Lega del Filo d’Oro

mercoledì 19 novembre 2025

Si è conclusa presso l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna la seconda edizione del corso di formazione dedicato agli operatori sociosanitari e dell’istruzione impegnati con persone con disabilità complesse associate alla minorazione visiva, realizzato nell’ambito del progetto Autonomie Possibili. Il percorso – 60 ore articolate in moduli teorici e pratici – ha visto la partecipazione di ben 86 operatori nella prima edizione e 62 nella seconda, fra assistenti sociali, educatori e professionisti delle cooperative sociali.

Il corso è stato promosso dal Movimento Apostolico Ciechi, con la collaborazione della Fondazione Lega del Filo d’Oro, di Irecoop Emilia-Romagna per il supporto logistico e organizzativo, e dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza, centro nazionale di eccellenza nella riabilitazione visiva che assiste ogni anno fino a 200 persone. L’iniziativa ha potuto contare sulla vicinanza della Curia di Bologna e sul contributo della Fondazione Carisbo.

 

Le sfide della pluridisabilità

Il fenomeno della disabilità visiva associata ad altre disabilità significative è oggi in forte crescita: le malattie rare riguardano oltre un milione di persone in Italia e hanno un impatto rilevante soprattutto in età evolutiva. Come ha ricordato Michele Borra, vicepresidente dell’Istituto Cavazza:
«Nel nostro lavoro con bambini e ragazzi da 0 a 18 anni, la mancanza della vista si accompagna sempre più spesso ad altri deficit importanti: parliamo di circa il 50% dei casi.

 

Il ruolo della rete e della cooperazione

Grazie alla sinergia tra gli enti promotori, il corso ha permesso di formare operatori capaci di rispondere alle esigenze delle persone con pluridisabilità e delle loro famiglie, in contesti che vanno dai servizi educativi alle cooperative sociali.
Irecoop Emilia-Romagna – ricorda Matilde Pala«ha accompagnato la progettazione e la gestione del percorso, garantendo una struttura organizzativa solida, la qualità formativa e il rilascio degli attestati».
La Lega del Filo d’Oro, da sempre punto di riferimento nazionale sulla disabilità plurima, ha messo a disposizione i propri formatori specializzati.

 

Il cuore del progetto: persone, famiglie, comunità

Al centro del progetto Autonomie Possibili c’è la volontà di costruire un sistema di risposte competente e integrato per persone non vedenti o ipovedenti con ulteriori disabilità, lavorando fianco a fianco con le famiglie e con gli operatori dei servizi territoriali.

Il vicepresidente nazionale del Movimento Apostolico Ciechi e presidente della cooperativa Centro Braille, Salvatore Bentivegna, ha sottolineato: «Questo corso nasce perché la pluridisabilità è una realtà in crescita e non possiamo lasciare sole le famiglie né gli operatori. Crescono le situazioni di pluridisabilità dovute a condizioni prenatali, malattie rare o problematiche cognitivo-comportamentali. E spesso, nel corso della vita, possono aggiungersi ulteriori disabilità. È fondamentale affrontare queste sfide con nuove competenze e con un lavoro di rete. A Bologna il Cavazza, insieme alla rete dei partner, ha saputo raccogliere una sfida nuova: andare oltre la cecità e includere le molte forme di disabilità che oggi si intrecciano nella vita delle persone. Gli allievi sono stati entusiasti e hanno lavorato con un grande gruppo di ragazzi e delle loro famiglie. Formare chi opera ogni giorno nei servizi sociali significa costruire comunità più competenti e più giuste».

Bentivegna ha voluto inoltre ringraziare la Curia per la vicinanza del Cardinale e tutti gli enti coinvolti per la collaborazione «che ha reso possibile un lavoro unitario, evitando la frammentarietà e offrendo risposte più efficaci».

 

Una prospettiva che guarda al futuro

Il corso – realizzato in due edizioni nel corso dell’anno con grande partecipazione – rappresenta un tassello fondamentale nel tentativo di costruire a Bologna un modello di intervento integrato sulla disabilità complessa, basato sulla collaborazione tra enti del terzo settore, istituzioni, scuola e comunità locali. «Come Irecoop siamo felici di aver accompagnato questa bella iniziativa, di straordinaria importanza per creare le competenze necessarie all’autonomia personale» ha concluso Matilde Pala. L’entusiasmo per il successo del corso giunge anche dalla centrale cooperativa, Confcooperative Terre d’Emilia, per bocca del vicepresidente, Daniele Ravaglia: «l’importante iniziativa ‘Autonomie possibili’ ha reso evidente il valore dell’attività educativa, di accompagnamento e di sostegno alle persone con disabilità, in cui così spesso le nostre cooperative sociali sono impegnate, insieme alle famiglie e alle istituzioni. La competenza è elemento imprescindibile per rendere strutturali questi percorsi di autonomia e garantire la qualità dei servizi»

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