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LAVORO E NUOVE ALLEANZE: LE PRIORITA' DI CONFCOOPERATIVE TERRE D'EMILIA

Matteo Caramaschi confermato alla presidenza dell'organizzazione

lunedì 29 gennaio 2024

Matteo Caramaschi, imprenditore agricolo reggiolese, è stato confermato presidente di Confcooperative Terre d’Emilia, incarico cui era stato chiamato il 20 febbraio 2023, all’atto della fusione delle Confcooperative di Reggio Emilia, Modena e Bologna che ha dato vita alla nuova realtà aggregativa emiliana.

Caramaschi, affiancato dai vicepresidenti Carlo Piccinini e Daniele Ravaglia, guiderà così per il prossimo quadriennio una realtà organizzativa cui fanno capo 620 cooperative con 139.000 soci, oltre 46.500 dipendenti e 8,5 miliardi di fatturato.

“Una realtà in crescita – ha detto Caramaschi in assemblea – che punta a nuovi obiettivi di sviluppo improntati a innovazione e sostenibilità e ha tre specifiche da affrontare con gli altri soggetti dello sviluppo territoriale: il lavoro, la dignità del socio-lavoratore e la tenuta del sistema di welfare”.

Proprio sul tema del lavoro uno degli affondi di Caramaschi: “servono urgentemente revisioni dei prezzi negli appalti pubblici e privati e servono azioni pubbliche su una committenza privata che formalmente si richiama a principi di responsabilità sociale e, nei fatti, negli affidamenti di servizi non è rispettosa neppure dei contratti nazionali di lavoro”.

E ancora, a proposito di socio-lavoratore: “l’assunzione di un rischio d’impresa deve essere sostenuta, favorita e incentivata laddove la proprietà è collettiva e laddove i profitti vanno a riserva indivisibile, puntando a far sì che le differenze tra lavoratore dipendente e socio-lavoratore non giochino a sfavore di quest’ultimo”.

“Siamo in presenza – ha detto il presidente di Confcooperative Terre d’Emilia - di  ingiustizie sociali, fenomeni speculativi, lacerazioni tra categorie, comunità e persone che renderebbero indispensabile un rilancio dell’esperienza e dell’agire cooperativo, ma in realtà scontiamo culture e azioni che tendono ad appiattirne l’originalità in materia di lavoro, di relazioni con le comunità locali, di ruolo del socio e del socio-lavoratore, negando, nei fatti, la funzione sociale della cooperazione ed insidiando, in diversi casi, la sua tenuta imprenditoriale”.

Ecco perché, secondo Caramaschi, “occorre un nuovo patto con il pubblico, con le altre organizzazioni d’impresa, con i sindacati dei lavoratori (con i quali “si scontano fatiche anche quando la crisi di aziende potrebbe trovare risposta nei workers buyout”), ma anche con il mondo della formazione per tornare a parlare di competizione equilibrata, di equità e giustizia sociale, di servizi alla persona inclusivi e sostenibili, di competenze adeguate ai contesti produttivi e di servizio, di regolarità e inclusione lavorativa, di autoimprenditorialità e, in sostanza, di uno sviluppo che non si traduca in crescita per alcuni e in arretramento per altri”.

Fra i passaggi centrali della relazione di Caramaschi, un ampio capitolo ha riguardato il comparto agroalimentare, oggi segnato da manifestazioni di protesta in diversi parti d’Europa e in Italia.

“Abbiamo bisogno – ha detto il presidente di Confcooperative Terre d’Emilia - di politiche nazionali ed europee che ci aiutino ad affrontare in modo del tutto nuovo le sfide  che vive un settore agricolo ed agroalimentare che non può continuare ad oscillare tra buone prospettive che alimentano gli investimenti e profonde crisi che, oggi, ci debbono anche interrogare sul valore di un modello che ha privilegiato quelle specializzazioni che sono sì distintive per il nostro Paese, ma espongono le imprese ai rischi connessi alle monocolture senza che vi siano meccanismi efficaci di tutela nelle situazioni di crisi”.

Molto apprezzati i contributi al dibattito da parte di Pierpaolo Prandi (Ufficio studi nazionale di Confcooperative) e Marco Marcatili (economista, direttore sviluppo di Nomisma) sullo stato di salute della cooperazione emiliana rappresentata da Confcooperative Terre d’Emilia, sulle sfide che l’attendono e sulle prospettive riguardanti imprese e comunità nell’ambito di quello che è stato definito un business “a responsabilità aumentata.

Il presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini, ha concluso i lavori assembleari – nel corso dei quali è avvenuta l’elezione del Consiglio generale dell’organizzazione – sottolineando, innanzitutto, il valore del nuovo percorso intrapreso dall’Alleanza Cooperative Italiane, con le tre centrali cooperative fortemente impegnate, pur nell’autonomia organizzativa. Al confronto comune con le istituzioni ai massimi livelli.

A proposito del rinnovo del contratto delle coop sociali, Gardini ha sottolineato che “le nostre imprese non possono offrire lavoro povero: ne va della coerenza con i nostri valori. Per questo abbiamo firmato l’accordo sul rinnovo del contratto nazionale: abbiamo compiuto un grande sforzo per la valorizzazione della cooperazione sociale, a partire da un giusto riconoscimento economico dei lavoratori”

E ha aggiunto: “in questi anni si è reso ancor più evidente l’essenzialità delle professioni socio-sanitarie e dell’inserimento lavorativo dei soggetti più fragili. Questo, ora, deve essere riconosciuto dalle istituzioni, a partire dalle Regioni, con il passaggio a tariffe adeguate e ad appalti economicamente appropriati”.

Vogliamo, infine – ha concluso Gardini - , il riconoscimento dell'economia sociale, che non è nemica degli altri modelli di sviluppo, ma diversa, perché si preoccupa anche di chi resta indietro, anteponendo agli utili il soddisfacimento dei bisogni”.  

 

IL NUOVO CONSIGLIO GENERALE

L'Assemblea ha proceduto al rinnovo del Consiglio generale dell'organizzazione. I novanta componenti sono espressione dei territori in cui opera Confcooperative Terre d'Emilia, ciascuno dei quali ha una propria delegazione territoriale composta da 30 membri, coincidenti con gli eletti in Consiglio generale.

BOLOGNA

Baracani Giorgio, Bendandi Elisabetta, Bendinelli Federico, Bettini Giovanni, Bolognesi Stefano, Borri Claudio, Busco Carla, Busi Nicola, Caselli Simona, Cavrini Piero, Cobianchi Monia, Dal Pozzo Luca, Dardi Cinzia, Fabbri Daniele, Filippini Michele, Galletti Gianluca, Lorenzini Mirella, Marchi Marco, Martelli Davide, Martinelli Paolo, Pasqui Ivano, Passini Alessio, Pollastri Manuela, Pozzi Claudio, Preti Clara, Ravaglia Daniele, Ricciardelli Chiara, Rizzoli Andrea, Tranquillo Nicoletta (coordinatrice delegazione territoriale), Vignudelli Marina

 

MODENA

Agostinelli Andrea, Aguzzoli Nadia, Ansaloni Erika, Balestrazzi Giada, Bertacchini Loris, Bini Mara, Borelli Tania, Canali Christian, Casari Mirco, Castiglioni Elmina, Cavalieri Luca, De Nittis Ilario, Fontana Giuseppe, Galante Marco, Ghinelli Daniela, Gilli Guido, Girotti Vanni, Giusti Andrea, Gubitosa Marcella, Iori Andrea, Lusetti Eliseo, Marcon Maurizio, Maruccia Ireneo, Meschiari Paolo, Nascimbeni Andrea, Piccinini Carlo, Poggi Davide, Poletti Alberto, Stradi Federica (coordinatrice delegazione territoriale), Viola Marco

 

REGGIO EMILIA

Aicardi Marco, Bedogni Davide, Belli Gino, Bonicelli Dina, Campani Marcello, Chiesi Marcello, Colombini Anna (coordinatrice delegazione territoriale), Consolini Matteo, Dosi Luca, Fantini Giorgia, Fantuzzi Patrizia, Filippini Nicola, Fioroni Fulvio, Gozzi Maurizio, Grassi Euro, Gregori Francesco, Incerti Kristian, Maramotti Valerio, Nasi Chiara, Pinetti Pietro, Prati Fiorenzo, Raia Eduardo, Rodolfi Giordano, Salati Fabio, Salsi Roberto, Saltarello Cecilia, Sartori Erika, Spaggiari Stefano, Vezzani Lisa, Zannoni Cristina

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