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QUATTRO NUOVI REVISORI PER LE COOPERATIVE DELL'EMILIA-ROMAGNA

Enrico Parigi per Confcooperative Terre d'Emilia

venerdì 15 dicembre 2023

Ci sono anche quattro nuovi revisori dall’Emilia-Romagna tra quelli che ieri al Palazzo della Cooperazione di Roma, nell’ambito di un evento promosso da Confcooperative, hanno ricevuto i tesserini di abilitazione per l’iscrizione all’apposito albo dei revisori di società cooperative tenuto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). I nuovi revisori del sistema di Confcooperative in Emilia Romagna sono Ilaria Pellicane (Confcooperative Emilia Romagna), Miriam Nardone (Confcooperative Romagna), Claudia Marini (Confcooperative Romagna) ed Enrico Parigi (Confcooperative Terre d’Emilia). Presente alla cerimonia anche il sottosegretario al Mimit Massimo Bitonci che è intervenuto annunciando la riforma del sistema di vigilanza cooperativa che sarà promossa nel 2024 in accordo con le centrali cooperative, mentre a consegnare gli attestati di conclusione corso e iscrizione all’albo sono stati il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini e il direttore generale per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società per il Mimit Giulio Mario Donato.

“I revisori rivestono un ruolo fondamentale e strategico nel sistema cooperativo, in quanto svolgono la funzione di vigilanza verificando il rispetto di quei requisiti di democrazia interna e natura mutualistica che contraddistinguono le cooperative. Sono i custodi dei nostri valori, grazie ai quali vigiliamo sulle nostre imprese su delega del Ministero” dichiara Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna. “Siamo davvero soddisfatti che ci siano giovani interessati a coinvolgersi nelle strutture associative per assolvere ad un compito così alto e importante, quello cioè di accompagnare le cooperative assicurando il rispetto delle regole e contrastando la falsa cooperazione che danneggia l’intero sistema”.  

“Il ruolo dei revisori – conclude Milza - ci consente di assolvere pienamente alla funzione di controllo affidataci dai padri costituenti e contemplata nell’art. 45 della Costituzione. Questa azione, unita a quella dell’intero movimento cooperativo per la lotta alle false imprese di qualsiasi natura giuridica, deve però essere sostenuta dalle Istituzioni e da tutti gli altri attori del sistema economico e produttivo, interrompendo la spirale di illegalità alimentata da chi utilizza consapevolmente imprese irregolari per trarre vantaggi competitivi, soprattutto nel sistema degli appalti”.

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